La musicoterapia rappresenta un approccio terapeutico sempre più riconosciuto in ambito clinico, che utilizza la musica e i suoi elementi come strumento di intervento nei contesti medici, educativi e sociali. Secondo la World Federation of Music Therapy (WFMT, 2011), la musicoterapia è “l’uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e quotidiani con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità della vita e migliorare il loro benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale“.
Sebbene l’utilizzo terapeutico della musica affondi le sue radici nell’antichità, è solo nel XX secolo che la musicoterapia si è sviluppata come professione moderna, soprattutto in seguito alle guerre mondiali quando musicisti iniziarono a suonare negli ospedali per veterani traumatizzati.
Definizione e fondamenti della musicoterapia
La musicoterapia può essere definita come un processo sistematico di intervento nel quale il terapeuta aiuta il paziente a promuovere la salute utilizzando esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano attraverso di esse come forze dinamiche di cambiamento (Bruscia, 1998). L’obiettivo principale è utilizzare il potere evocativo e comunicativo della musica per raggiungere finalità terapeutiche non musicali.
La disciplina si distingue dall’ascolto passivo di musica per il suo carattere interattivo e relazionale: si tratta di un percorso basato su fondamenti scientifici che dimostrano come l’ascolto attivo e l’improvvisazione musicale possano ridurre stress, ansia, dolore e migliorare le capacità cognitive e motorie.
Metodologie ed approcci della musicoterapia
La musicoterapia si articola principalmente in due modalità operative:
Musicoterapia Attiva
Comprende tutte le attività in cui i partecipanti creano musica direttamente, suonando strumenti o cantando. Le tecniche includono:
- Improvvisazione musicale: esplorazione spontanea di suoni e ritmi
- Circle singing: creazione di tessiture sonore condivise attraverso la voce
- Body music: utilizzo del corpo come strumento ritmico
- Drum circle: percussioni in cerchio e ritmo coordinato
- Dialogo sonoro: comunicazione non verbale attraverso suoni, pause e imitazioni
Musicoterapia Recettiva
Si focalizza sull’ascolto di musica, che può essere eseguita dal terapeuta o riprodotta da registrazioni. Questa modalità viene utilizzata per evocare ricordi, stimolare emozioni positive e favorire il rilassamento.
La maggior parte dei modelli contemporanei combina elementi attivi e recettivi, sfruttando entrambi gli approcci per massimizzare i benefici terapeutici (Geretsegger et al., 2017).
Stimolazione Ritmico-Uditiva (RAS)
Una tecnica specifica che utilizza il ritmo per favorire la coordinazione motoria, l’orientamento temporale e la sincronizzazione, particolarmente efficace nella riabilitazione neurologica.
Benefici ed applicazioni cliniche della musicoterapia
Le ricerche scientifiche hanno documentato l’efficacia della musicoterapia in numerosi ambiti clinici:
Patologie neurodegenerative
Diversi studi hanno dimostrato che la musicoterapia può supportare pazienti con Alzheimer, demenza e Parkinson. La musica può evocare ricordi anche quando le malattie degenerative causano perdita di memoria, facilitando il recupero di altri ricordi e migliorando la qualità della vita. Negli anziani con demenza, la musicoterapia ha dimostrato di ridurre i comportamenti agitati e migliorare l’umore.
Disturbi dello spettro autistico
Le revisioni sistematiche Cochrane hanno confermato che i percorsi di musicoterapia individuale migliorano significativamente l’interazione sociale, la comunicazione verbale e non verbale, e la reciprocità emotiva nei bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico (Geretsegger et al., 2014; aggiornamento 2022). La musica offre un canale alternativo di comunicazione che favorisce lo sviluppo delle abilità sociali e la regolazione emotiva.
Riabilitazione post-ictus e neurologica
Interventi basati sulla musica possono stimolare la plasticità cerebrale e migliorare le funzioni cognitive nei pazienti con deficit neurologici (Bradt et al., 2010). L’ascolto della musica durante lo stadio immediatamente successivo all’ictus può aumentare il recupero cognitivo e prevenire l’umore negativo.
Oncologia e contesti perioperatori
Una revisione sistematica Cochrane (Bradt et al., 2016) ha evidenziato che la musicoterapia, integrata con il trattamento standard, riduce notevolmente i livelli di ansia, dolore, affaticamento e stress nei pazienti oncologici, migliorando significativamente la qualità della vita durante il percorso di cura. Studi successivi hanno confermato questi benefici anche in contesti perioperatori.
Salute mentale
La musicoterapia ha mostrato efficacia nel trattamento di disturbi dell’umore, ansia e depressione (Aalbers et al., 2017). L’integrazione con la psicoterapia tradizionale favorisce l’espressione e l’elaborazione delle emozioni, contribuendo al benessere psicologico generale.
Meccanismi neurobiologici della musicoterapia
Le proprietà terapeutiche della musica sono legate alla sua capacità di attivare numerose aree cerebrali, tra cui il sistema limbico (responsabile delle emozioni), la corteccia prefrontale (legata alla pianificazione) e l’ippocampo (importante per la memoria). L’ascolto di musica piacevole rilascia dopamina nel sistema della gratificazione, favorendo sensazioni di gioia, mentre può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress (Thoma et al., 2013; Blood & Zatorre, 2001).
Il Progetto “Café del Sorriso” presso il Centro Medisfera
Il Centro Medico Medisfera, in collaborazione con la Dott.ssa Silvia Lombardini (Psicologa e Musicoterapeuta), propone il progetto “Café del Sorriso”, un innovativo percorso di gruppo dedicato al benessere degli anziani.
A chi si rivolge
Il Café del Sorriso è rivolto a due tipologie di partecipanti:
- Anziani con patologie neurodegenerative: Alzheimer, demenze, Parkinson, esiti di ictus
- Persone che desiderano prevenire o rallentare il decadimento cognitivo
Struttura degli incontri
Gli incontri si svolgono con cadenza settimanale, hanno una durata di 1 ora e mezza e prevedono la partecipazione di gruppi composti da 10 a 15 persone. Per i partecipanti non autosufficienti è richiesta la presenza del caregiver, riconoscendo l’importanza del supporto familiare nel percorso terapeutico.
Obiettivi terapeutici
Il progetto mira a promuovere la stimolazione cognitiva e l’attivazione dell’intersoggettività attraverso:
- Attivazione delle funzioni cognitive residue e prevenzione del declino
- Stimolo dell’interazione sociale e della comunicazione
- Incremento della partecipazione e della motivazione
- Miglioramento del benessere emotivo
La filosofia di fondo è che “fare musica insieme” diventa il mezzo per entrare in relazione: condividere un ritmo, essere in sintonia, “sentirsi insieme”.
Finalità del percorso
L’attività ha una funzione abilitativa e riabilitativa basata sull’utilizzo di strategie di sintonizzazione affettiva tramite suono, corpo e voce, con le seguenti finalità:
- Attivare competenze affettivo-relazionali e capacità di regolazione emotiva nelle interazioni
- Favorire un migliore adattamento ai contesti sociali e quotidiani
- Aumentare la qualità della vita attraverso esperienze di condivisione piacevole e significativa
- Potenziare abilità sociali, autostima, senso di appartenenza e inclusione
- Stimolare competenze empatiche e dinamiche di reciproco supporto
Metodologia applicata
Il Café del Sorriso integra diverse tecniche di musicoterapia:
1. Musicoterapia Attiva in Cerchio
- Circle singing per creare tessiture sonore condivise con la voce
- Body music utilizzando il corpo come strumento ritmico
- Drum circle con percussioni coordinate in gruppo
- Dialogo sonoro per la comunicazione non verbale mediata da suono, pause, imitazioni e turn-taking
2. Stimolazione Ritmico-Uditiva (RAS) Integrata nei momenti di lavoro sul ritmo per favorire la coordinazione motoria, l’orientamento temporale, la mobilità funzionale e la sincronizzazione con il gruppo.
3. Musicoterapia Recettiva L’ascolto di brani selezionati viene utilizzato per evocare ricordi e momenti significativi, stimolare emozioni positive, favorire la reminiscenza e il rilassamento.
Conduzione Professionale
Gli incontri sono condotti dalla Dott.ssa Silvia Lombardini, professionista con doppia formazione in psicologia e musicoterapia, che garantisce un approccio clinicamente fondato e personalizzato alle esigenze dei partecipanti.
Conclusioni
La musicoterapia si configura come un intervento terapeutico evidence-based con un ampio spettro di applicazioni cliniche. La ricerca scientifica continua a confermare i suoi benefici nel trattamento di diverse patologie, dall’autismo alle demenze, dai disturbi dell’umore alla riabilitazione neurologica. L’integrazione di questa disciplina nei contesti di cura rappresenta un approccio complementare efficace, non invasivo e capace di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Il progetto “Café del Sorriso” presso il Centro Medico Medisfera rappresenta un esempio concreto di come la musicoterapia possa essere applicata in modo strutturato e professionale per rispondere ai bisogni degli anziani, promuovendo benessere, socializzazione e mantenimento delle capacità cognitive attraverso il potere della musica condivisa.
Referenze
- World Federation of Music Therapy (2011). Definition of Music Therapy. Disponibile su: https://www.wfmt.info/about
- American Music Therapy Association. History of Music Therapy. Disponibile su: https://www.musictherapy.org
- Bruscia K.E. (1998). Defining Music Therapy. Barcelona Publishers, Second Edition.
- Bruscia K.E. (1987). Improvisational Models of Music Therapy. Charles C Thomas Publisher.
- Geretsegger M., Mössler K.A., Bieleninik Ł., Chen X.J., Heldal T.O., Gold C. (2017). Music therapy for people with schizophrenia and schizophrenia-like disorders. Cochrane Database of Systematic Reviews, 5(5):CD004025.
- Gerdner L.A., Swanson E.A. (1993). Effects of individualized music on confused and agitated elderly patients. Archives of Psychiatric Nursing, 7(5):284-291.
- Zhang Y., Cai J., An L., et al. (2017). Does music therapy enhance behavioral and cognitive function in elderly dementia patients? A systematic review and meta-analysis. Ageing Research Reviews, 35:1-11.
- Raglio A., Bellelli G., Traficante D., et al. (2008). Efficacy of music therapy in the treatment of behavioral and psychiatric symptoms of dementia. Alzheimer Disease & Associated Disorders, 22(2):158-162.
- Sihvonen A.J., Särkämö T., Leo V., et al. (2017). Music-based interventions in neurological rehabilitation. The Lancet Neurology, 16(8):648-660.
- Geretsegger M., Elefant C., Mössler K.A., Gold C. (2014). Music therapy for people with autism spectrum disorder. Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 6, Art. No.: CD004381. DOI: 10.1002/14651858.CD004381.pub3
- Geretsegger M., Fusar-Poli L., Elefant C., Mössler K.A., Vitale G., Gold C. (2022). Music therapy for autistic people. Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 5, Art. No.: CD004381. DOI: 10.1002/14651858.CD004381.pub4
- Bradt J., Magee W.L., Dileo C., Wheeler B.L., McGilloway E. (2010). Music therapy for acquired brain injury. Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 7, Art. No.: CD006787. DOI: 10.1002/14651858.CD006787.pub2
- Särkämö T., Tervaniemi M., Laitinen S., et al. (2008). Music listening enhances cognitive recovery and mood after middle cerebral artery stroke. Brain, 131(3):866-876.
- Bradt J., Dileo C., Magill L., Teague A. (2016). Music interventions for improving psychological and physical outcomes in cancer patients. Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 8, Art. No.: CD006911. DOI: 10.1002/14651858.CD006911.pub3
- Kühlmann A.Y.R., de Rooij A., Kroese L.F., van Dijk M., Hunink M.G.M., Jeekel J. (2018). Meta-analysis evaluating music interventions for anxiety and pain in surgery. British Journal of Surgery, 105(7):773-783.
- Aalbers S., Fusar-Poli L., Freeman R.E., et al. (2017). Music therapy for depression. Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 11, Art. No.: CD004517. DOI: 10.1002/14651858.CD004517.pub3
- Trimmer C., Tyo R., Naeem A., Sinclair S., Patel T. (2018). Meta-analysis of music interventions for symptoms of anxiety and depression in cancer patients. Canadian Journal of Music Therapy, 24(1):38-58.
- Blood A.J., Zatorre R.J. (2001). Intensely pleasurable responses to music correlate with activity in brain regions implicated in reward and emotion. Proceedings of the National Academy of Sciences, 98(20):11818-11823.
- Thoma M.V., La Marca R., Brönnimann R., Finkel L., Ehlert U., Nater U.M. (2013). The effect of music on the human stress response. PLoS ONE, 8(8):e70156.
- Zatorre R.J., Chen J.L., Penhune V.B. (2007). When the brain plays music: auditory-motor interactions in music perception and production. Nature Reviews Neuroscience, 8(7):547-558.